L’hard disk drive, più comunemente chiamato hard disk. è una periferiche di archiviazione di massa che utilizza uno o più dischi magnetici per la memorizzazione di dati.Il disco rigido è attualmente il dispositivo di archiviazione di dati elettronici più utilizzato essendo installato nella quasi totalità dei computer. Altri dispositivi elettronici sono dotati di Hard disk. Dai videoregistratori di nuova generazione alle telecamere digitali.Gli hard disk sono composti da un numero abbastanza limitato di componenti:- Lo chassis, ovvero l’involucro.- La scheda elettronica, che permette l’interpretazione del dato da forma elettromagnetica a elettronica.- Il motore, sul quale sono montati i piatti e che possono raggiungere i 15000 giri/m.- I piatti, ricoperti da una pellicola magnetica su cui vengo registrati i dati.- Le testine, che planando sui piatti percepiscono le variazioni elettromagnetiche.- Il preamplificatore, che passa il segnale letto dalle testine alla scheda amplificandolo.- L’attuatore, un magnete che permette alle testine il corretto funzionamento.- Il connettore, la porta che permette la connessione dell’hard disk con il dispositivo predisposto al suo utilizzo.Il primo hard disk risale agli anni 50 ed è un’invenzione della IBM. Costituito da 50 dischi da 24 pollici, poteva immagazzinare circa 5mb di dati. Agli inizi degli anni 60, sempre la IBM ideò il sistema di puntine sollevate dall’aria creata dalla rotazione dei piatti. Nel 73 uscì, sempre prodotto da IBM, il modello 3340 Winchester, che prese il nome dal famoso fucile, poichè era dotato di 2 dischi da 30mb, così come il fucile era dotato di 2 canne da 30 pollici. Per tutti gli anni 70, questo nome divento sinonimo di Hard Disk.Nel 1980, la Seagate produsse il primo modello per personal computer da 5.25 pollici. A partire da quel momento, l’evoluzione degli hard disk ha avuto una progressiva crescita sia in termini prestazionali, velocità di rotazione del motore e tempo di accesso ai dati, che ovviamente di capacità di immagazzinamento.L’archiviazione dei dati sulla superficie magnetica dei piatti, avviene attraverso il trasferimento di un tal verso alla magnetizzazione di un numero definito di domini di Weiss. Il numero di domini di Weiss che costituiscono un Bit, moltiplicato per l’estensione media degli stessi, in rapporto alla superficie di memoria disponibile, stabilisce la densità d’informazione (bit al pollice quadro).Il continuo sviluppo della tecnologia ha portato questa densità vicino al limite: quando infatti il numero di domini che definiscono un singolo bit si è avvicinato all’unità e la loro area è dell’ordine di pochi nanometri quadri, l’energia termica sviluppata del sistema diventa simile all’energia magnetica ed è sufficiente un tempo molto breve per modificare il verso della magnetizzazione, risultando nella perdita dei dati contenuti.I dati vengono salvati sui vari piatti, seguendo uno schema di allocazione fisica definito, attraverso di esso è possibile per il dispositivo, individuare la zona dove leggere/scrivere i dati sul disco. Uno di questi schemi, tra i più popolari, è il cosiddetto CHS acronimo per il termine inglese Cylinder/Head/Sector (Cilindro/Testina/Settore). Ai dati, nello schema CHS, viene attribuito un numero come indirizzo fisico per ciascuna delle seguenti:Piattoun disco rigido si compone di uno o più dischi paralleli, di cui ogni superficie, detta “piatto” e identificata da un numero univoco, è destinata alla memorizzazione dei dati.Tracciaogni piatto si compone di numerosi anelli concentrici numerati, detti tracce, ciascuna identificata da un numero univoco.Cilindrol’insieme di tracce alla stessa distanza dal centro presenti su tutti i dischi è detto cilindro. Corrisponde a tutte le tracce aventi il medesimo numero, ma diverso piatto.Settoreogni piatto è suddiviso in settori circolari, ovvero in “spicchi” radiali uguali ciascuno identificato da un numero univoco.BloccoL’insieme di settori posti nella stessa posizione in tutti i piatti.TestinaSu ogni piatto è presente una testina per accedere in scrittura o in lettura ai dati memorizzati sul piatto; la posizione di tale testina è solidale con tutte le altre sugli altri piatti. In altre parole, se una testina è posizionata sopra una traccia, tutte le testine saranno posizionate nel cilindro a cui la traccia appartiene.Questa struttura introduce una geometria fisica del disco che consta in una serie di “coordinate” CHS, esprimibili indicando cilindro, testina, settore. In questo modo è possibile indirizzare univocamente ciascun blocco di dati presente sul disco. Ad esempio, se un disco rigido si compone di 2 dischi (o equivalentemente 4 piatti), 16384 cilindri (o equivalentemente 16.384 tracce per piatto) e 16 settori di 4096 byte per traccia, allora la capacità del disco sarà di 4×16384×16×4096 byte, ovvero 4 GiB.In questa animazione possiamo vedere come in un hard disk, le testine leggono e scrivono i dati sulla superfice magnetica dei piatti.Da tempo si ipotizza che l’avvento e sviluppo dei dischi fisici, composti solo da microchip, determinerà la progressiva scomparsa degli hard disk. Attualmente però, i costi elevati e la scarsa affidabilità dei chip prodotti a livello industriale, non lascia intravedere questo momento.Fonti: Wikipedia e IBMRecupero dati